Interrompo
momentaneamente i racconti di viaggio per raccontare le impressioni raccolte in
questi giorni qui a Gaziantep, città a pochi km dal confine siriano e pochi
passi dal kurdistan turco.
Da pochi giorni le relazioni con Damasco si fanno sempre più tese, internet pullula di articoli continuamente aggiornati sulla situazione medio orientale, i cittadini di Istanbul e Ankara hanno iniziato a manifestare contro l'inizio di un possibile conflitto, e da oggi in cielo iniziano a sorvolare la città elicotteri militari diretti a sud ovest.
In risposta, Antep, città universitaria con più di un milione di abitanti, continua a dormire.
Il movimento giovanile è pari a 0, così come movimenti studenteschi, politici, artistici o sociali; da un mese continuo a chiedere di essi, ma la risposta comune è: ''non ad Antep, Istanbul!'' e se chiedo perchè non qui? mi rivelano l'esistenza di una misteriosa ''lista nera'' in cui, se si viene inseriti, diventa impossibile trovare lavoro e in un certo senso, anche vivere.
Al simbolo dell'anarchia disegnata come esempio tra i tanti, mi si racconta entusiasta della tifoseria del Beşiktaş (squadra di calcio di Istanbul), di nome Çarşı, che usa nel suo logo la famosa A cerchiata come sostituta della normale a all'interno del suo nome.
lo scoraggiamento mi assale, la città è più inerte di quel che potevo immaginare.
Tra gli argomenti che ultimamente sottopongo quasi con insistenza ai ragazzi, c'è la questione curda.
anche qui la risposta è monocorda e categorica: i curdi non mi piacciono!
Qualcuno ammette, quasi mal volentieri che possono esserci anche curdi buoni, ma che in maggioranza sono ''cattivi'' girano con la pistola alla cintola, con il coltello e fanno a botte spesso.
il Kurdistan non esiste, non è mai esistito e mai dovrà esistere.
Dimenticavo ovviamente, (mi dicono) molti sono terroristi, anche se stranamente il PKK non viene nominato spesso, nonostante un paio di mesi fa, un auto bomba esplose proprio qui in città facendo una decina di vittime.
Impossibile argomentare, le risposte sono nette, come frutto di una massiccia propaganda. Frasi uguali per ogni persona, alla parola curdo, si fanno seri e si offuscano in volto. inutile insistere.
La città si presenta moderna, la corsa all'occidentalizzazione è palpabile ma solo superficialmente, solo i palazzi e le insegne luminose, solo il rossetto o le nike, ma quando questa gente si sveglierà?
quando avrà il coraggio di parlare, manifestare? e quando, soprattutto, si fermerà a pensare?
Da pochi giorni le relazioni con Damasco si fanno sempre più tese, internet pullula di articoli continuamente aggiornati sulla situazione medio orientale, i cittadini di Istanbul e Ankara hanno iniziato a manifestare contro l'inizio di un possibile conflitto, e da oggi in cielo iniziano a sorvolare la città elicotteri militari diretti a sud ovest.
In risposta, Antep, città universitaria con più di un milione di abitanti, continua a dormire.
Il movimento giovanile è pari a 0, così come movimenti studenteschi, politici, artistici o sociali; da un mese continuo a chiedere di essi, ma la risposta comune è: ''non ad Antep, Istanbul!'' e se chiedo perchè non qui? mi rivelano l'esistenza di una misteriosa ''lista nera'' in cui, se si viene inseriti, diventa impossibile trovare lavoro e in un certo senso, anche vivere.
Al simbolo dell'anarchia disegnata come esempio tra i tanti, mi si racconta entusiasta della tifoseria del Beşiktaş (squadra di calcio di Istanbul), di nome Çarşı, che usa nel suo logo la famosa A cerchiata come sostituta della normale a all'interno del suo nome.
lo scoraggiamento mi assale, la città è più inerte di quel che potevo immaginare.
Tra gli argomenti che ultimamente sottopongo quasi con insistenza ai ragazzi, c'è la questione curda.
anche qui la risposta è monocorda e categorica: i curdi non mi piacciono!
Qualcuno ammette, quasi mal volentieri che possono esserci anche curdi buoni, ma che in maggioranza sono ''cattivi'' girano con la pistola alla cintola, con il coltello e fanno a botte spesso.
il Kurdistan non esiste, non è mai esistito e mai dovrà esistere.
Dimenticavo ovviamente, (mi dicono) molti sono terroristi, anche se stranamente il PKK non viene nominato spesso, nonostante un paio di mesi fa, un auto bomba esplose proprio qui in città facendo una decina di vittime.
Impossibile argomentare, le risposte sono nette, come frutto di una massiccia propaganda. Frasi uguali per ogni persona, alla parola curdo, si fanno seri e si offuscano in volto. inutile insistere.
La città si presenta moderna, la corsa all'occidentalizzazione è palpabile ma solo superficialmente, solo i palazzi e le insegne luminose, solo il rossetto o le nike, ma quando questa gente si sveglierà?
quando avrà il coraggio di parlare, manifestare? e quando, soprattutto, si fermerà a pensare?
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