mercoledì 12 settembre 2012

Viaggio verso Gaziantep, la terra del pistacchio.

Un' ultima occhiata dall'aereo per Istanbul all'Italia, è partito, tra poco sarò in Turchia.
Un paese per me fino a poco tempo fa quasi sconosciuto, ho avuto un mese per informarmi con le scarse informazioni che sono riuscito a trovare e tra poche ore, vi metterò piede.
L'aereoporto di Istanbul è molto moderno, poco affascinante, ma per me è solo uno scalo, riparto per Gaziantep, la città del pistacchio, nel sud est della turchia a pochi chilometri dal confine con la Siria. Fa molto caldo e nella strada che collega l'aereoporto alla città, si alternano i profumi degli alberi la sera e la puzza di probabili fogne a cielo aperto.
Luci e insegne luminose, negozi chiusi e poca gente che passeggia, sono le 23 e la città non è come la immaginavo.
Ci siamo ripresi dal viaggio estenuante,  primo vero giro in città, prendiamo un piccolo bus azzuro e bianco, l'autista che guida (un po' come tutti i turchi che guidano) è un pirata della strada, alla vista di gente che sta per attraversare, in genere si accelera, ha un pellicciotto bianco sul cruscotto e un'altro viola con dei brillantini per tappetino, il cambio ricamato con delle perline colorate, delle luci blu che illuminano il posto di guida e l'occhio di allah che dondola appeso allo specchietto e che ti guarda sempre e ovunque dall'alto. non c'è biglietto, la gente che sale dà direttamente i soldi all'autista che mentre guida li conta, li ordina a seconda del taglio e da' il resto, se la persona che sale non può raggiungerlo si vedrà un passaggio di soldi che va' di mano in mano dalla fine all'inizio del bus e se c'è il resto, torna indietro ripercorrendo le stesse mani, in questo modo, se si è avanti, si può passare tutto il viaggio a dare e rendere soldi.
La cucina di Gaziantep è differente dal resto della turchia e molto famosa nel paese, le sue pietanze sono influenzate dai paesi orientali a cui è vicina, molto speziata e piccante o se si parla di dessert di una dolcezza inquietante.
Quasi tutti i dolci sono a base di pistacchio (specialità tipica della provincia) molto buoni ma mai quanto quelli di Bronte.
La prima sera in cui ci diedero il benvenuto e ci offrirono del pistacchio, chiesi al ragazzo turco che ci accolse se conosceva Bronte, gli spiegai che era una città siciliana tipica anche lei per il pistacchio.
Con malcelato orgoglio e mezzoubriaco mi disse che l'Italia poteva avere la Pasta, la Pizza ma almeno il pistacchio era loro specialità, acconsentì, perchè come si dice da noi, la ragione si da ai pazzi :))
In questi giorni abbiamo iniziato i giri per i supermercati, vedere qual è il meno caro e capire cosa comprare per cucinare a casa, mai come in questi giorni ho rimpianto il maiale, senza pancetta  COME FACCIO A FARE LA CARBONARA????

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