Passati già 4 giorni in città, si prospettano 2 giorni
completamente liberi. Che fare?
Dato il caldo quasi insostenibile propongo di andare a mare nel posto più vicino e carino.
Ci ritroviamo in 6 per andare a Yumurtalikı a circa 190km in linea d'aria da Gaziantep. Mezzo di trasporto a disposizione? Autostop.
Prendiamo un autobus per l'autostrada e poi divisi in 2 gruppi da 3 via coi pollici alzati.
Le macchine scorrono, c'è chi si scusa, c'è chi accelera, chi volta lo sguardo, c'è addirittura qualcuno che si ferma per scusarsi di non poterci aiutare e finalmente qualcuno che ci invita a salire.
Non trovando nessuno che vada
così lontano, andiamo per tappe, molti ci aiutano portandoci nei posti migliori
per l'autostop, i più disponibili sono i camionisti, viaggiatori instancabili e
solitari che sono ben contenti di poter aiutare qualcuno e nel frattempo poter
percorrere in compagnia un tragitto che in alternativa avrebbero fatto da soli.Dato il caldo quasi insostenibile propongo di andare a mare nel posto più vicino e carino.
Ci ritroviamo in 6 per andare a Yumurtalikı a circa 190km in linea d'aria da Gaziantep. Mezzo di trasporto a disposizione? Autostop.
Prendiamo un autobus per l'autostrada e poi divisi in 2 gruppi da 3 via coi pollici alzati.
Le macchine scorrono, c'è chi si scusa, c'è chi accelera, chi volta lo sguardo, c'è addirittura qualcuno che si ferma per scusarsi di non poterci aiutare e finalmente qualcuno che ci invita a salire.
Mentre stiamo per salire su un camion che và proprio vicinissimo a Yumurtalikı, si accosta a noi un altro camion, è il fratello dell'autista, che fa la stessa strada e ci invita a dividerci tra le 2 vetture, vado io con lui, salgo su quest'altro camion messo abbastanza male, siamo io e lui da soli e ci aspettano 3 ore di viaggio, io non parlo turco e lui non parla inglese, se non qualche parola, ma alla fine riusciamo a capirci lo stesso.
E' Curdo ed è la prima cosa che mi dice, un Curdo Turco, il primo che incontro, ha una faccia simpatica, un bonaccione, mi descrive le coltivazioni che strada facendo incontriamo, mais, cotone, pistacchio e mi suggerisce i posti in cui sono migliori. Improvvisamente si getta a destra, accosta dietro un altro camion e scende, che fa? che faccio? mi intimorisco un po', dal vetro non riesco più a vederlo.
Ma ecco che spuntando, risale con 2 buste di uva da offrirmi, perchè poco prima avevo rifiutato dei cetrioli. Ad un area di servizio riscende mi chiede se devo andare in bagno indicandomi dov'è, mentre lui va a comprarmi una coca cola (non richiesta).
Durante il viaggio iniziamo a capirci, lui mi fa ascoltare delle canzoni curde, mi dice che questo cantante è un po' come Pavarotti per gli italiani, mi racconta ridendo la storia di un incidente che ha avuto con il camion, i freni non funzionavano e si è ribaltato esattamente nel tratto di strada che stiamo percorrendo in quel momento, io gli racconto un mio viaggio col camion in sicilia, e lui tiene ad assicurarmi che il camion adesso va bene e non ha problemi, alla fine finiamo a parlare di camion e delle migliori case produttrici, mi mostra la foto di suo figlio e ci scambiamo lezioni di lingua, non so esattamente in che modo ci siamo riusciti, io in italiano e inglese, lui in turco e in curdo. il tempo passa in fretta, ci divertiamo e alla fine arriviamo a destinazione prima di quanto mi aspettassi.
L'altro autista aveva incontrato e caricato per strada l'altro gruppo con cui eravamo partiti e per un po' di strada si son trovati in 6 persone in un camion, nell'altro gruppo c'è anche un ragazzo turco che ci accompagna, avendo grossi pregiudizi sui curdi decide che è più sicuro scendere prima e fare un'altro autostop. I fratelli curdi però insistono per offrirci un tè, non accettare è ineducato.
Continua l'autostop fino al mare. una spiaggetta poco pulita, acqua caldissima, i turchi non hanno molto senso della pulizia ambientale, affascinante solo per un' isoletta in mezzo al mare con un castello in cui sventola la bandiera rossa con la mezza luna.
Fa una certa impressione vedere alcune donne o ragazzine fare il bagno completamente vestite e con il velo.
In serata ci spostiamo verso un altro castello, sulla terraferma stavolta, incontriamo un pellicano che adora far le carezze ad un cane randagio, un uomo chiamandoci dal tavolino del bar a cui è seduto a bere del çay (tè), ci fa vedere dal suo iphone un video in cui il pellicano fa il solletico con delicatezza al cane messo a pancia in giù per godersi le coccole. Un paio di foto e continuiamo il viaggio...
(anche oggi comunque, il cibo ha lasciato a desiderare)
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