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L'arrivo a Trabzon ha del miracoloso, al calar del sole, quando ormai convinti di non arrivare nemmeno oggi sulle coste del mar nero, per pura fortuna poco prima di salire su un auto diretta una decina di chilometri più in là, un camionista diretto a Rize (città famosa per il çay migliore della Turchia e posizionata dopo la nostra destinazione) si ferma e ci invita a salire, incredulità e gioia sono le prima emozioni, molliamo la macchina e ci catapultiamo dentro l'automezzo, i sentimenti che seguono e che ancora provo sono riconoscenza immensa verso questo uomo che in quel momento è apparso, salvandoci, come un angelo.
Il viaggio è lungo e piacevole, ci offre la cena a base di uova, formaggio, olive e çay ci lascia vicinissimo il luogo in cui dovremmo pernottare ci salutiamo infinite volte, foto ricordo e via.
dormiremo da uno studente che divide la casa con la sua ragazza, ci offre le stanze libere per riposare, dopo una chiacchierata notturna poco lucida, data la stanchezza, si va a dormire e domani faremo un giretto a Surmene, paesino della provincia di Trabzon, il luogo in cui ci troviamo adesso.
Il lungo mare è lunghissimo ma poco accessibile, fatto più che altro di strade a scorrimento veloce, il mar Nero fa brillare alla luce del sole i colori dell'arcobaleno, frutto dell'inquinamento spropositato delle sue acque, il paesino è tranquillo e carino, molti negozi vendono coltelli, sembra che qui siano famosi per questo (oltre che per i pesci) e infatti è un coltellino a forma di pesce che ci viene regalato e che porterò sempre con me durante i miei futuri viaggi, mantenendo intatta la sua qualità.
Salutiamo anche lui e ripartiamo verso l'ultimo tratto di strada che ci porterà finalmente in Georgia, qui
l'autostop è facile, arriviamo con un solo passaggio fino al confine, il cielo
che tutta la mattina ci ha coccolato con un sole brillante inizia ad
annuvolarsi, questa sarà una delle
ultime volte in cui vedrò il sole durante la mia permanenza in Georgia.
Passiamo il confine velocemente, anche se la polizia è un po' perplessa nel
vedere dei passaporti Italiani, qui ogni giorno c'è un via vai di Georgiani e Turchi,
i primi vanno a comprare oggetti in Turchia, mentre i secondi vanno
oltreconfine per alcol e benzina disponibili a prezzi nettamente inferiori.Autostop fino a Batumi, l'uomo che ci carica è vecchio e serio, baffi grigi, un crocifisso che pende dallo specchietto retrovisore e un trittico attaccato al cruscotto, durante il viaggio non dice una parola, non una domanda.
Guida come un Dannato, ci scarica in piazza e va via.
Siamo a Batumi, questa volta
vengono a prenderci e noi possiamo tirare un sospiro di sollievo, siamo
arrivati!